venerdì 13 maggio 2016

DARK SOULS 3 Lore - Il Principe Lothric

Quarta puntata della storia di Dark Souls III. In questi post ci occupiamo di ordinare in un racconto coerente la storia dei personaggi e delle vicende che popolano Lothric, il regno fittizio ove si ambienta l'ultima opera di FromSoftware. Abbiamo visto i Guardiani dell'Abisso, il Gigante della Capitale e il Divoratore delle Profondità, illustrandone le ragioni e cosa li ha spinti alla decisione drammatica di divenire Signori dei Tizzoni. Adesso, siamo quasi alla fine.
Sempre rimarcando che gli spoiler saranno tanti, sediamoci oggi sotto Gwyn per sentire la storia del Principe Lothric.


Il principe che ha dato nome al regno ove si svolgono le vicende di Dark Souls III è al centro di una storia triste, forse la peggiore di tutte. Dove alcuni hanno accettato il Vincolo del Fuoco per altruismo, altri per avidità e altri ancora per tenere fede ad un antico giuramento contro l'oscurità dell'Abisso, Lothric dovette accettarlo per dovere.

Dove i Signori dei Tizzoni precedenti erano grandi combattenti ed autori di altrettanti magnificenti imprese, Lothric nacque secondogenito, debole, fragile e femmineo. Ma era predestinato al Vincolo. Per permettergli di assolvere a questo compito, fin dalla sua nascita i suoi amici e parenti ricorsero alle pratiche più indicibili. Suo padre Oceiros, precedente re, studiò le arti proibite e la magia dei cristalli, consumandosi cercando di capire il segreto dell'immortalità scoperto da Seath il Senzascaglie nei tempi ormai remoti del Primo Vincolo.
Il primogenito Lorian, invece, si dedicò al combattimento. C'è chi rabbrividisce a sentir parlare del legame tra i due, dato che Lorian arrivò ad accettare di perdere l'uso delle gambe pur di rimanere accanto al fratello. 


Il Principe Primogenito crebbe così, rinchiuso nella campana di vetro del suo castello. Ad accudirlo c'era la sua nutrice Emma, ed egli apprese con determinazione i poteri al di là del velo, arrivando a padroneggiarli. Si dimostrò uno allievo diligente, e si dice che i suoi studi l'abbiano spinto ben oltre le conoscenze "ufficiali", facendolo arrivare a comprendere anche arti proibite come l'Abisso e l'Oscurità. A proteggerlo, oltre a suo fratello, c'era una legione di cavalieri dal mantello rosso.

Ma il divenire un Signore dei Tizzoni non bastava: quando non fu più sufficiente l'immolazione di un solo Signore, lo spazio si distorse e le terre di coloro che si erano sacrificati al Fuoco convergerono tutte verso il suo presente. Lothric divenne quindi Re Sacro, l'ultima speranza che il mondo aveva per salvarsi dallo spegnimento del Fuoco, e gli altri Signori dei Tizzoni si recarono da lui.
Lo svolgimento del colloquio non è mai stato rivelato, ma se ne conoscono gli esiti: la vecchia Emma racconta che i Signori dei Tizzoni se ne andarono indignati, tornando ciascuno ai propri domini ed affari. Vi può essere solo una ragione a questo fatto: Lothric si rifiutò di vincolare il Fuoco, preferendo attendere che si spegnesse spontaneamente.

Da quel momento Lothric ha proseguito a vivere al suo castello, volontariamente segregato all'ultima stanza della torre più alta. A sua protezione vi sono i cavalieri di sempre e anche terribili esseri mutati ma che gli tributano obbedienza assoluta, pattugliando vacui ma instancabili i corridoi e le stanze vuote della sua casa onde impedire che qualcuno raggiunga la sua camera da letto. Lì infatti Lothric è costretto, per via della sua salute sempre più cagionevole. E anche se riuscissero ad arrivare al cospetto dei due Principi, sarebbero sopraffatti dalla loro potenza complementare.

Ma si dice che, in verità, Lothric e Lorian non aspettino altro che qualcuno, forse una Fiamma Sopita, che sia in grado di liberarli da questo terribile fardello, e che si prenda la responsabilità di "ultima speranza". Perché, nonostante l'altruismo e il grande sacrificio che viene chiesto a coloro che scelgono di vincolare il Fuoco, è chiaro che quella per divenire un Signore dei Tizzoni è una strada maledetta.

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Le puntate precedenti:

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