venerdì 29 aprile 2016

Oolacile e la sua Parabola

Vi propongo questo secondo estratto dal mio libro Dark Souls - Semiotica del Raccontare in Silenzio, questa volta riguardante la sequenza opzionale introdotta nel 2012 con il contenuto scaricabile Artorias dell'Abisso.





"La sconfitta di Artorias ci permette di accedere alla penultima zona della sequenza, ovvero la Contea di Oolacile. Un luogo, come molti altri che abbiamo già visto, un tempo grandioso ma ormai ridotto ad un ammasso di rovine invase dalla selva. I nemici che incontriamo sono grotteschi umanoidi dalle braccia
innaturalmente lunghe, che attaccano con talmente tanta aggressività da essere prevedibili. Dalla Testa Rigonfia, un elmo che si può recuperare sconfiggendoli, si apprende la loro natura.

'La testa di un abitante di Oolacile trasformatosi in una creatura disumana
dopo essere stato corrotto da Manus, Padre dell’Abisso.'

La conformazione di Oolacile obbedisce a quella solita di tutte le ambientazioni di Dark Souls, e richiede di scendere seguendo all’incontrario una traccia di melma bluastra che termina al confine con l’ultima zona, il Baratro dell’Abisso. Nel procedimento, troviamo un altro oggetto, il Pendente d’Argento; con la capacità
di deviare, senza farci subire danni, gli attacchi magici dei mostri che infestano questa zona. Nella lunga discesa verso il buio, un’ulteriore correzione della trama si trova affrontando gli spettri neri di dimensioni variabili che si muovono senza meta. Non sono ostili, ma se il nostro personaggio prova anche solo a toccarli si ritrova i punti vita risucchiati. La loro forma, però, è davvero inequivocabile: sono identici alle Umanità.

Quindi, lavorando di induzione e deduzione, ecco come l’opera ci fa intuire come le stesse Umanità altro non siano che dei frammenti dell’originaria Anima Oscura, che più si divide più diviene potente, e dalla quale, nell’universo di Dark Souls, discende tutta la razza umana. E lo stesso Manus, che bisogna affrontare proprio alla fine di questo baratro, altri non è che il Furtive Pygmy, il Nano Furtivo che la trovo all’inizio dell’Era del Fuoco.

Ma anche lui, come gli abitanti di Oolacile, è caduto vittima di questa Anima Oscura fuori controllo, ed è impazzito creando la piaga dell’Abisso che tante vite ha risucchiato. Dei rafforzativi a questa teoria si possono trovare anche nell’etimologia del suo nome, che ricorda Manitù (Manito o Manitus), il Grande Spirito della religione degli indiani d’America. Inoltre, dalla sua capacità di estendere a piacimento la sua enorme mano, per colpire di palmo e schiacciare, si ricollega al latino, in quanto in tale lingua manus vuol dire, appunto, 'mano'."

Dove trovare il libro:







Nessun commento:

Posta un commento